Primavere del bianco
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Quasi al limite del visibile, la scrittura di Francesca Poto costruisce una trama di ritmi nella successione delle immagini/parole, del vuoto e del pieno, di luce adagiata e di luminosità, sulla superficie del bianco. Le prime parole in libertà di Marinetti, l'inizio della specializzazione della visualizzazione della scrittura aprono il cammino verso una pratica in cui la stessa scrittura è un materiale.

La scansione puntellata di Francesca Poto introduce una forma altra di lettere-icone, frontiere del visibile rivolte al mondo tattile restituendo al segno la dimensione originaria di punto. Il punto, il biano, lo spazio, nell'opera di Francesca Poto, raccontano il senso, l'inespresso racchiuso nel segno, sconvolgono la convenzione scritturale in ritmo visivo dominante.

Racconti Incisi - Salerno - 2006
Racconti Incisi - Salerno - 2006
Racconti Incisi - Salerno - 2006
Racconti Incisi - Salerno - 2006

Su due fogli bianchi l'artista ha stampato, in caratteri Braille, lo stesso testo in italiano ed in inglese.

"Il lavoro - dice l'artista - richiama il senso dell'esperienza tattile, percezione complementare o, anche, sostitutiva di quella visiva. L'idea che solo toccando sia possibile accertare la veritą e superare l'illusione emerge spesso, in varie circostanze. J.G.Herder (1744-1803) segue questa linea di pensiero quando, parlando dell'esperienza estetica, contrappone il carattere illusorio della visione a quello autentico e sincero della tattilitą"...

Primavere del bianco

Vittoria Biasi, 2010