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... mi sono ispirata ad un’artista, Amy Winehouse, il cui canto emotivo mi
ha sempre profondamente colpito. L’ispirazione a ritrarla mi è venuta
dalla visione del video tratto dall’album "Back to Black": un video in bianco e nero, dove il lutto per la perdita di un amore è espresso con immagini dall’impronta dark, con forti contrasti. Partire da un
video, usando la tecnica del fermo-immagine, offre delle opportunità in più rispetto al ritratto generato da una foto. In questo caso, vi è la possibilità di cogliere sguardi, posture, stati d’animo e suggestioni, scorrendo
e bloccando la scena come un detective, cristallizzandola. (Francesca Poto)
In Amy, l’attrazione per un’artista che appartiene alle nuove generazioni è il punto di incontro, mentre il multimediale è un mezzo doveroso. Amy Winhouse rappresenta l’icona senza età, vicina ai più giovani quanto ai meno. Dall’acquatinta pulita e dai contrasti bianchi e neri delle prime lastre, in cui il volto è fresco e lo sguardo intenso e vispo, si passa, nelle ultime lastre, ad un viso invecchiato in cui il segno va scomparendo e compito di definire le immagini è affidato ad un gioco di velature. La sfida è stata realizzare questi ritratti senza ricorrere al segno, facendo uso esclusivo dell’acquatinta e della colofonia, attraverso gli sfumatissimi e numerosi passaggi acquarellati delle coperture. Amy è un lavoro interattivo che manifesta la volontà dell’artista di creare un’installazione immersiva e multisensoriale, in cui occhio, orecchio e animo siano egualmente soddisfatti. (Massimo Bignardi) |
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Graphic multimedia installation for
Amy Winehouse
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